Si sente parlare sempre di più di Computer Quantistici e di come questi rivoluzioneranno l’informatica del futuro.
Si deve considerare che, al momento, i Computer Quantistici per funzionare ha bisogno di infrastrutture complesse ed ingombranti. Ritengo quindi che, ancora per molti anni, i computer quantistici risiederanno nei data center specializzati per risolvere problemi molto complessi che richiedono tempi di calcolo troppo lunghi.
Programmare un Computer Quantistico è molto diverso dal programmare un computer classico. IBM ha sviluppato una piattaforma software open source IBM Q Experience e Qiskit (Quantum information science kit), che consente a sviluppatori e scienziati oltre a studenti di scrivere i propri programmi che verranno trasposti su un hardware quantistico.
La Cina, in questo campo, è sicuramente la maggior innovatrice globale, tanto da avere introdotto il Quantum Computing in campo astrofico, accademico e militare. Immediatamente dietro al colosso asiatico troviamo Google e Ibm, che dichiarano di possedere computer rispettivamente da 72 e 50 qubit.
L’attuale potenza di questi processori non dà ancora vantaggio rispetto all’utilizzo di un calcolatore tradizionale e le competenze necessarie per utilizzare un computer quantistico richiedono molto tempo per essere sviluppate.